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Armilla nodo scorrevole in Argento

Armilla romana ispirata ad un ritrovamento di Baelo Claudia (I secolo dC). Realizzata in Argento 925 da lingotto trafilato a sezione rotonda, il monile può essere utilizzato anche come periscelides (cavigliera) in quanto si adatta alle dimensioni dell’arto grazie alle spire che scorrono sul filo in Argento.

Dimensioni: monile realizzato su misura, peso g 18-20 ca

I bracciali in epoca romana erano comunemente chiamati armillae (da armus, ‘braccio’), ma troviamo citati anche brachialia, circuli e viriolae. Dagli affreschi, dalla statuaria e da alcune citazioni di poeti e storici antichi sappiamo che erano spesso indossati dalle donne in coppia, sia intorno ai polsi, agli avambracci, sia sulla parte alta di entrambe le braccia, tra spalla e gomito.

Dalle evidenze archeologiche, pare che nel mondo romano i modelli più comuni fossero bracciali rigidi a verga tubolare cava ottenuti da lamina ripiegata verso l’interno che si allarga nella parte superiore, o sottili tubolari pieni, singoli o a doppio filo ritorto. esistevano però anche modelli più ricchi, snodati, a traforo, arricchiti da pietre preziose.

Armillae potevano essere indossate anche da uomini, ma se non erano un dono come ricompensa per una vittoria militare erano segno di mollezza o grossolana esibizione del lusso.

Modelli come questo di Baelo Claudia potevano essere utilizzati anche come periscelides (cavigliere), che venivano indossate anch’esse in tibiis sulle gambe, quindi anch’esse a coppie.

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Descrizione

I bracciali in epoca romana erano comunemente chiamati armillae (da armus, ‘braccio’), ma troviamo citati anche brachialia, circuli e viriolae. Dagli affreschi, dalla statuaria e da alcune citazioni di poeti e storici antichi sappiamo che erano spesso indossati dalle donne in coppia, sia intorno ai polsi, agli avambracci, sia sulla parte alta di entrambe le braccia, tra spalla e gomito.

Dalle evidenze archeologiche, pare che nel mondo romano i modelli più comuni fossero bracciali rigidi a verga tubolare cava ottenuti da lamina ripiegata verso l’interno che si allarga nella parte superiore, o sottili tubolari pieni, singoli o a doppio filo ritorto. esistevano però anche modelli più ricchi, snodati, a traforo, arricchiti da pietre preziose.

Armillae potevano essere indossate anche da uomini, ma se non erano un dono come ricompensa per una vittoria militare erano segno di mollezza o grossolana esibizione del lusso.

Modelli come questo di Baelo Claudia potevano essere utilizzati anche come periscelides (cavigliere), che venivano indossate anch’esse in tibiis sulle gambe, quindi anch’esse a coppie.

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